Ruolo dei microelementi nella nutrizione vegetale
Nel settore della nutrizione vegetale, gli apporti di microelementi hanno acquistato una crescente importanza, legata a una sempre più approfondita conoscenza dei loro effetti positivi sul rendimnto quali-quantitativo delle produzioni agricole e delle coltivazioni in giardino.
A cura dell'Ufficio Agronomico CIFO
E' noto che una pianta per vivere necessita di luce, aria, acqua ed elementi nutritivi.
Il terreno è serbatoio primario dei macroelementi (Azoto, Fosforo, Potassio), di mesoelementi (Calcio, Zolfo, Magnesio) e di microelementi. Questi ultimi, anche se sono presenti nella pianta in quantità minima (nell'ordine di mg/Kg o parti per milione), risultano essenziali per la crescita vegetale. Tra tutti i microelementi, quelli che rivestono una funzione di essenzialità per i processi biologici delle piante sono Boro, Ferro, Manganese, Molibdeno, Rame e Zinco.
L'azione che i microelementi svolgono nella pianta influisce in modo diretto o indiretto sulla fisiologia di crescita, facendo in modo che processi biologici importanti come la fotosintesi clorofilliana, la sintesi delle proteine, la formazione degli zuccheri, etc., possano avvenire regolarmente e con essi anche lo sviluppo e la produzione delle piante.
Si deve però sottolineare che la tendenza agricola attuale sta di fatto impoverendo la dotazione e la riserva dei microelementi nel terreno, in seguito ai seguenti fattori:
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Intensificarsi dei cicli colturali (maggior sfruttamento del terreno)
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Nuove varietà molto produttive e con aumentate esigenze nutritive
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Densità di semina/trapianto più fitte
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Massiccio apporto di concimi chimici a base di N-P-K (esenti da microelementi)
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Riduzione degli apporti di sostanza organica che, una volta mineralizzata, era la principale fonte di microelementi.
Pertanto è sempre più frequente il manifestarsi di colture colpite da fenomeni microcarenziali visibili (ad es. clorosi fogliare) o latenti che si ripercuotono negativamente sullo sviluppo vegetativo e produttivo.
Tale situazione è spiegabile tramite la legge del minimo o di Liebig, dove il fattore limitante della produzione è sempre l'elemento nutritivo o ambientale presente in minor quantità, in questo caso il microelemento.
Vediamo ora schematicamente, per ogni microelemento, l'azione fisiologica esercitata nella pianta e quali sono i sintomi carenziali.
Le asportazioni |
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Asportazioni medie di microelementi operate dalle colture |
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Microelemento |
Asportazioni medie |
Contenuto totale nel terreno Kg/ha |
Kg/ha |
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B |
0,200 |
4 – 100 |
BORO |
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AZIONE – Stimola la fioritura CARENZA – Riduzione degli internodi e dell'apparato radicale |
FERRO |
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AZIONE – Fondamentale per la sintesi della clorofilla CARENZA |
MANGANESE |
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AZIONE – Attiva numerosi processi enzimatici CARENZA |
MOLIBDENO |
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AZIONE – Componente di enzimi (Nitrogenasi, Nitratoriduttasi) CARENZA |
RAME |
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AZIONE – Componente di numerosi enzimi CARENZA |
ZINCO |
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AZIONE – Precursore del triptofano (aminoacido) CARENZA |
Risulta importante per l'agricoltore sapere se gli apporti di microelementi che somministra sono adeguati alle esigenze colturali e produttive. Una valida risposta a queste esigenze sono le analisi del terreno e la diagnostica fogliare.
Infatti, con i certificati di analisi del terreno e/o fogliari si ha una visione complessiva della dotazione nutrizionale e dei fattori che la potrebbero limitare, così da poter elaborare un piano di intervento con quantitativi e prodotti più indicati a tale situazione.
I metodi per risolvere una situazione carenziale sono relativi ad apporti al terreno e alle foglie.
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Nel primo caso, oltre a risolvere le carenze si va ad aumentare la riserva dell'elemento nel terreno; i prodotti da apportare devono essere facilmente assimilabili dalle piante. Molto indicati sono gli interventi con chelato di ferro EDDHA (S5; S6; 1 ESSE) tramite assolcatore o palo iniettore, e miscela di microelementi (POLITER, ELEMIN, MIKROM) da apportare con la barra irroratrice. Nel caso di interventi fogliari, la cura alla carenza è molto più rapida rispetto al metodo precedente, però in questo caso non si migliora la riserva del terreno e la carenza si può manifestare anche l'anno successivo. Molto indicati per questo tipo di applicazione sono i formulati a base di microelementi chelati (S3, etc.) o sostanze adesivanti e veicolanti (Linea FAST).
La CIFO S.p.A., azienda da sempre attenta alle esigenze delle colture e alla remuneratività dell'imprenditore agricolo, dispone di una gamma completa di microelementi singoli ad alto titolo e chelati (Linea S, Linea FAST) associazioni di microelementi liquidi (ELEMIN), ed in polvere (MIKROM, KUVAS, POLITER) in grado di rispondere ad ogni tipo di necessità.
Inoltre la nostra Società con l'attività di sperimentazione, il laboratorio analisi e la propria rete di esperti tecnici commerciali è in grado di diagnosticare ogni tipo di fisiopatia, risolvendola tempestivamente, evitando dannose perdite di produzione e di qualità.
LINEA FAST |
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Per maggiori informazioni www.cifo.it