Siepi
Ancora una volta affrontiamo problemi che superano i limiti ristretti del giardino per riversarsi sul paesaggio.
Oggi anche in Italia, si sta iniziando attivamente a ripiantare nelle campagne alberi ed arbusti per scopi non strettamente produttivi. Questa operazione, indispensabile per rientrare in un corretto modo di affrontare la gestione del territorio, viene adesso studiata e discussa tra tecnici. Queste note sono provocatorie, intendono mettere sul tavolo problemi pratici che i tecnici,sulla base di esperienze dirette che sono state condotte in questi anni, discuteranno. Impiantare siepi e alberi nelle campagne desertificate: questo è l’impegno degli anni ’90 per un 2000 più verde. Un tempo, fino agli anni ’60-’70, siepi ed alberi erano presenti ovunque nelle campagne, anche in quelle coltivate con elevata intensità, come la Padania. Poi, per molti motivi, gli alberi e gli arbusti sono scomparsi.
Siepi miste tradizionali nel paesaggio agrario. Una immagine che ormai appartiene al passato
Sviluppo spontaneo di Madreselva
(Lonicera caprifolium). In questo particolare caso la mancanza di manutenzione ha creato una siepe
E con loro, sono scomparsi i grandi animali, i rapaci, i trampolieri, quasi tutti gli altri uccelli, salvo piccioni e corvi, le farfalle, ma non sole: quasi tutti gli insetti, salvo mosche e zanzare e, poi, rettili, rane, pesci, gamberi.
L’ambiente agricolo ha raggiunto limiti di invivibilità che non possiamo più tollerare. Come nelle città ci si preoccupa di disinquinare l’ambiente, è ben tempo, forse tardi, per affrontare in modo globale questa operazione nelle campagne.
La scomparsa degli alberi è stata soprattutto legata alla produttività: in un sistema agricolo sempre più teso a ridurre l’impiego di manodopera e legato alla meccanizzazione, l’albero, la siepe, la macchia di arbusti, rappresentano un ostacolo alla rapida utilizzazione di macchine molto grandi e semplici e, pertanto, per anni, le piante da cui non si raccoglieva frutta, o che non si potevano vendere per fare compensati o cassette, sono state considerate come un lusso che l’agricoltore, preoccupato di far rendere la sua azienda o di ridurre il deficit dei propri bilanci, doveva eliminare per poter vivere.
In generale sono state le piccole proprietà e le medie-grandi proprietà di tipo agro-industriale speculativo, gestite da manager provenienti dal settore industriale o commerciale ad operare in questo modo, ma anche gli altri operatori, più o meno coscienti e consenzienti, hanno dovuto sottostare a questa legge del mercato.
Siepe regolare in carpino bianco (Carpinus betulus) in un giardino formale: scopo della siepe è la separazione e schermo delle aree di parcheggio dalle altre zone del giardino | Siepe regolare di carpino in un giardino storico a Berlino |
In secondo luogo, l’autorità e la competenza tecnica dello Stato si sono rese sempre più latitanti nelle campagne. Il decentramento a regioni e provincie delle competenze centrali, ha avuto come conseguenza o un nulla di fatto, o un rivolo di iniziative, le più disparate e dispersivi. Negli ultimi 50 anni nessuno ha pensato (oppure, chi lo ha fatto, non ha potuto applicare il proprio pensiero in modo chiaro su tutto il territorio nazionale) sul come trovare una soluzione economica per evitare la distruzione del patrimonio arboreo e vegetazionale conseguente ad input produttivi vincolati dal sistema e, vorrei dire, legati alla inefficienza di uno Stato che non sembra aver mai pensato al domani se non, in termini di intrallazzo, attraverso grandi opere pubbliche che attraversano il territorio, lo snaturano. In questo Stato, nulla è stato fatto in modo organico, per ripristinare e migliorare l’ambiente. Col senno di poi, quando da decenni ricercatori e tecnici della sfera biologica denunciavano, malvisti come iettatori, questi episodi, si sta, a fatica, aprendo gli occhi e accorgendo dell’errore. Perché di errore si tratta: di un grave errore biologico, paesaggistico, ambientale. E’ ora di invertire la tendenza. Di ricominciare, e in fretta, a ripiantare. Ma, intendiamoci, non a piantare ovunque quel che capita, ma a piantare l’albero giusto e la siepe giusta al posto giusto. Da alcuni anni, ormai, la scelta e la verifica delle piante adatte ai differenti ambienti, alle zone più o meno inquinate, sono lo scopo delle attività di ricerca che si svolgono nell’Università di Bologna e, in particolare, delle Cattedre di Selvicoltura, di Paesaggistica, Parchi e Giardini e di Colture Protette. Sono ricerche che non hanno mai goduto di grande popolarità, cioè di grandi finanziamenti. Pur non avendo padrini di qualsiasi matrice, regione, colore e tendenza, si è sempre lavorato e si lavora.
Questo lavoro, questo impegno, deve accogliere molti e raccogliere il lavoro di tanti anni: ogni esperienza è importante, purché vissuta e sofferta sul territorio.
Riepiloghiamo in questa nota, che riprende un tema iniziato con una prima nota, pubblicata su questa rivista dodici anni or sono (gennaio 1981), proponendo una serie di domande e di risposte tecniche sui modi di rinaturalizzare il paesaggio. Abbiamo ripreso questi problemi generali sullo stesso Giardino Fiorito (n. 7, 1989). Definimmo allora gli “assi di vegetazione autoctona” come strutture di vegetazione a fascia con funzioni di schermo, protezione e collegamento. Gli “assi” sono costituiti da gruppi chiusi di specie arboree ed arbustive autoctone, con specie pioniere a rapida crescita (Populus) e specie più lente a carattere definitivo (Quercus). Riportiamo ora alcuni schemi, tratti da Soltner (1991) ed adattati al nostro ambiente.
Cipressi argentati (Cupressus glabra) impiegati come schermo lungo il tracciato di una autostrada. L’impiego per siepi di specie estranee alla vegetazione locale causa, come in questo caso, lacerazione di un quadro paesaggistico già continuamente offeso da attività edilizie. In alcuni Comuni l’impianto di siepi è regolamentato al fine di escludere l’impiego di specie estranee alla vegetazione della zona. | |
L’impianto di una siepe barriera mista al lati di un impianto sportivo: Farnie piramidali (Quercus robur var. pyramidalis), Berberis e lentaggini (Viburnum tinus) per la zona bassa. |
Impianto di siepi e fasce arborate e arbustate (assi naturalizzanti) o con filari di specie arboree autoctone naturalizzate (Ava) in zone agricole |
SCOPI Protezione microclimatica ed antierosiva. Ricreazione di una maglia frangivento nelle zone di pianura in cui esistevano le alberate. Produzione a medio periodo di ramaglie per riscaldamento ecologico, per cippato da pacciamatura, e a lungo periodo di legname da opera. Produzione accessoria di frutta secca (noci, nocciole, castagne, mandorle: a seconda zona climatica). ZONE DI IMPIANTO DOVE PIANTARE Alberi a chioma espansa: a meno di 3 metri dal confine: il vicino può richiedere il taglio dei rami che sporgono oltre il confine. Lungo linee ferroviarie: fare molta attenzione! In certi casi vengono asserviti anche 30 metri dal confine per l’impianto di alberi. Siepi Precauzioni SCELTA DELLE SPECIE Sempreverdi o caducifoglie |
Alta siepe regolare di Acer campestre | Siepe regolare di acero campestre intercalata da Farnie: un raro esempio di paesaggio agrario tradizionale di pianura padana (Azienda Taion – Sanpieri a Volta di Reno (Bologna). |
Siepi miste di alberi ed arbusti |
SCOPI Perché preferire una siepe mista ad un impianto monospecifico. Una associazione di piante assicura una migliore utilizzazione dello spazio FRANGIVENTO L ‘associazione di specie è più ricca dal punto di vista biologico L’associazione di specie è più longeva e poco vulnerabili L’associazione di specie si integra meglio nel paesaggio vegetazionale Quante specie associare |
Siepe alta regolare in oppio (Acer campestre) |
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Siepe mista tradizionale mantenuta potata con regolarità. Oppio (Acer campestre), Olmo (Ulmus minor), Marruca (Paliurus australis), Biancospino (Crataegus oxyacanta), Berretta da prete (Euonymus europaeus), Roverella (Quercus pubescens) ne sono tra le principali componenti |
Siepi, filari misti, fasce ed assi naturalizzanti |
SIEPI PERIMETRALI POTA TE IN FORIMA OBBLIGATA Hanno prevalente funzione di difesa e chiusura: costituite esclusivamente di arbusti, caducifogli in prevalenza, o in parte sempreverdi, potate con regolarità su tre lati, con altezza da 1 a 2 m. Cure colturali. potatura di ceduazione a scopo di rinnovazione (solo per le spoglianti), ogni 8-15 anni. SIEPI LIBERE SIEPI ALTE FRANGIVENTO SIEPI FRANGIVENTO ALTE, MISTE DI ALBERI ED ARBUSTI FASCE BOSCATE
Esempi di composizione di siepi perimetrali potate in forma obbligata SIEPE DI SPECIE CADUCIFOGLIE SIEPE DI SPECIE SEMPREVERDI (50%) E CADUCIFOGLIE (50%) SIEPE DI SPECIE SEMPREVERDI (213) E CADUCIFOGLIE (113) SIEPE DI SOLE SPECIE SEMPREVERDI |
Tab. 1 – Elenco specie arboree ed arbustive idonee per siepi, filari, ava, elencate in ordine alfabetico | |||
– Acer campestre | oppio (*) | – Acer monspessulanum | Acero minore |
– Acer opulifolium | Opalo | – Acer platanoides | Acero riccio |
– Acer pseudoplatanus | Acero di monte (4) | – Alnus cordata | Ontano napoletano |
– Alnus glutinosa | Ontano nero (4) | – Buxus sempervirens | Bosso (3) (*) |
– Carpinus betulus | Carpino bianco (*) | – Castanea sativa | Castagno (4) |
– Celtis australis | Bagolaro | – Cercis siliquastrum | Albero di Giuda (2) |
– Coronilla emerus | Erba cornetta | – Corylus avellana | Nocciolo |
– Comus mas | Corniolo | – Cornus sanguinea | Sanguinello (*) |
– Cotoneaster pyracantha | Agazzino (1) (*) | – Crataegus monogyna | Biancospino (1) (*) |
– Crataegus oxyacantha | Biancospino (1) (*) | – Cupressus sempervirens | Cipresso (2) (3) (*) |
– Euonymus europaeus | Berretta da prete | – Fagus sylvatica | Faggio (4) (*) |
– Ficus carica | Fico (2) | – Frangula alnus | Frangola |
– Fraxinus excelsior | Frassino maggiore | – Fraxinus omus | Orniello |
– Fraxjnus oxyphylla | Frassino ossifillo | – Hippophae rhamnoides | Olivello spinoso (*) |
– Ilex aquifolium | Agrifoglio (3) (*) | – Juglans nigra | Noce nero |
– Juglans regia | Noce (4) | – Juniperus communis | Ginepro (3) |
– Laburnum anagyroides | Maggiociondolo | – Laurus nobilis | Alloro (2) (3) (*) |
– Ligustrum volgare | Ligustro (1) (*) | – Malus sylvestris | Melo selvatico (comprese varietà ornamentale) |
– Morus alba | Gelso bianco | – Morus nega | Gelso nero |
– Paliurus australis | Marruca (*) | – Prunus avium | Ciliegio |
– Populus alba | Pioppo bianco (4) | – Populus canescens | Pioppo bianco – simile (4) |
– Populus nigra | Pioppo nero (4) | – Prunus spinosa | Prugnolo (*) |
– Pyrus pyraster | Perastro | – Quercus cerris | Cerro (4) (*) |
– Quercus ilex | Leccio (2) (3) (*) | – Quercus pubescens | Roverella (*) |
– Quercus robur | Farnia (4) | – Rosa arvensis | Rosa selvatica |
– Rosa canina | Rosa selvatica | – Rhamnus catharticus | Spino cervino |
– Salix alba | Salice bianco (4) | – Salix caprea | Salicone (4) |
– Saljx purpurea | Salice rosso (4) | – Sambucus nigra | Sambuco |
– Sorbus domestica | Sorbo | – Sorbus aria | Sorbo montano (4) |
– Ulmus minor | Olmo minore (*) | – Viburnum opulus | Palla di neve |
– Viburnum tinus | Lentaggine (2) (3) (*) | ||
(1) Specie sensibile ad attacchi di Erwinia amilovora (fuoco batterico). (2) Sensibile alle forti gelate, solo per zone riparate o vicino al mare. (3) Sempreverde. (4) Solo per terreni freschi o in zone con elevate precipitazioni. (*) Tollera bene la forma obbligata. |
Tab. 2 – Le principali specie legnose idonee per siepi in forma obbligata (Pianura Padana). | |||
– Acer campestre | Oppio (*) | – Acer monspessulanum | Acero di Montpellier |
– Buxus sempervirens | Bosso (3) (*) | – Carpinus betulus | Carpino bianco (*) |
– Cercis siliquastrum | Albero di Giuda (2 +) |
– Cornus mas | Corniolo (4) (*) |
– Cornus sanguinea | Sanguinello (*) | – Cotoneaqster pyracantha | Agazzino (*) |
– Crataegus monogyna | Biancospino (*) | – Crataegus oxyacantha | Biancospino (*) |
– Cupressus sempervirens | Cipresso ( 2) (3) (*) | – Cydonia japonica | Cotogno |
– Euonymus europaeus | Berretta da prete (*) | – Fagus sylvatica | Faggio (4) (*) |
– Frangula alnus | Frangola | – Fraxinus excelsior | Frassino maggiore |
– Fraxinus ornus | Orniello | – Fraxinus oxyphylla | Frassino ossifillo |
– Ilex aquifolium | Agrifoglio (3) (4) (*) | – Laburnum anagyroides | Maggiociondolo |
– Laurus nobilis | Alloro (3), (*) | – Ligustrum ovalifolium | Ligustro a foglie ovali (*) |
– Ligustrum vulgare | Ligustro (*) | – Ligustrum sinensis | Ligustro della Cina (*) |
– Ligustrum japonicum | Ligustro del Giappone (*) | – Paliurus australis | Spino cervino (*) |
– Prunus spinosa | Prugnolo (*) | – Quercus cerris | Cerro (terreni freschi, argiliosi) (*) |
– Quercus ilex | Leccio (3) (*) | – Quercus pubescens | Roverella (tollera aridità estiva) |
– Quercus robur | Farnia (terreni. freschi, medio impasto) (*) | – Rosa arvensis | Rosa selvatica (*) |
– Rosa canina | Rosa selvatica (*) | – Rhamnus alaternus | Alaterno o puzzolo (2) (*) |
– Rhamnus catharticus | Spino cervino (*) | – Taxus baccata | Tasso |
– Ulmus minor | Olmo minore (*) | – Viburnum lantana | Lantana |
– Viburnum tinus | Lentaggine (2 +) (*) | ||
(1)Specie sensibile ad attacchi di Erwinia amilovora (fuoco batterico). (2)Sensibile alle forti gelate, solo per zone riparate o vicino al mare (+)Nell’ambito è specie abbastanza resistente a gelate. (3)Sempreverde. (4)Solo per terreni freschi o in zone con elevate precipitazioni. (*) Tollera bene la forma obbligata. |
Tab. 3 – Le principali specie legnose idonee per siepi libere (Pianura Padana). | |||
Tutte le specie indicate per siepi in forma obbligata (Tab. 2) più le seguenti (naturalizzate ed esotiche): | |||
– Amelanchier ovalis | Pero corvino | – Arbutus unedo | Corbezzolo (2) (3) |
– Cercis siliquastrum | Albero di Giuda (2) | – Colutea arborescens | Vescicaria |
– Coronilla emerus | Coronilla | – Corylus avellana | Nocciolo |
– Cytisus laburnum | Ginestra dei carbonai | – Crataegus azarolus | Azzeruolo |
– Elaeagnus angustifolia | Olivello di Boemia | – Elaeagnus x Ebbingei | Eleagno argenteo ibrido |
– Ficus carica | Fico (2) | – Hippophae rhamnoides | Olivello spinoso |
– Syrlnga vulgaris | Lillà | – Mespilus germanica | Nespolo(2) (3) |
– Nerium oleander | Oleandro | – Pistacia lentiscus | Lentisco (*) |
– Prunus armeniaca |
Albicocco |
– Prunus avium | Ciliegio selvatico |
– Prunus cerasus | Amarena | – Prunus domestica | Susino |
– Prunus dulcis | Mandorlo (2) | – Prunus persica | Pesco |
– Prunus mahaleb | Ciliegio di Santa Lucia | – Prunus myrabolana | Rusticano o Prugno selvatico |
– Punica granatum | Melograno (2) | – Ribes nigrum | Ribes nero |
– Ribes rubrum | Ribes rosso | – Rosmarinus officinalis | Rosmarino (2) (3) |
– Saljx alba | Salice bianco (‘) | – Saljx caprea | Salicone (4) |
– Salix eleagnos | Salice lanoso | – Salix purpurea | Salice rosso (4) |
– Salix triandra | Salice arbustivo | – Sambucus nigra | Sambuco |
– Sorbus domestica | Sorbo | – Sorbus aria | Sorbo montano |
– Sorbus torminalis | Ciavardello | – Spartium junceum | Ginestra di Spagna |
– Tamarix gallica | Tamerice | ||
(1) Specie sensibile ad attacchi di Erwinia amilovora (fuoco batterico). (2) Sensibile alle forti gelate. (3) Sempreverde. (4) Solo per terreni freschi o in zone con elevate precipitazioni. (*) Tollera bene la forma obbligata. |
Tab. 4 – Le principali specie legnose idonee per siepi libere nei giardini del paesaggio urbano (Pianura Padana). | |
Oltre alle precedenti specie (Tabelle 2 e 3) per uso limitato alle zone urbane, o all’interno di parchi e giardini in zone aperte per non creare disarmonie esotiche, sono indicate le seguenti specie: | |
– Acer ginnala | |
– Acer negundo | |
– Agave ss.pp. (2) (3) | |
– Aucuba (3) | |
– Albizza julibrissin | |
– Acacia di Costantinopoli | |
– Buxus balearica (3) (*) | |
– Buddleja | |
– Callicarpa | |
– Caryopteris | |
– Ceanothus | |
– Chimonanthus fragrans | Calicanto d’inverno |
– Chimonanthus floridus | Calicanto d’estate |
– Cotinus coggygria | Scotano (a foglia verde e a foglia rossa) |
– Cotoneaster (varietà di media e grande altezza) (1) (3) | |
– Crataegus “Paul Scariet | Biancospino a fiore rosso (1) (*) |
– Deutzia | |
– Hibiscus syriacus | Altea (*) |
– Kerria japonica | |
– Kokwitzia | |
– Lagerstroemia (*) | |
– Magnolia (specie caducifoglie) – – – | |
– Magnolia grandiflora | Magnolia (*) |
– Malus sylvestris | Meli ornamentali |
– Photinia (3) | |
– Spiraea ss.pp. e cc.vv. | |
– Symphoricarpus | Sinforina |
– Rhaphiolepis (2) (3) | |
– Rhododendron (3) (4) | |
– Viburnum opulus | Pallon di Maggio |
– Yucca (3) | |
– Vitex agnus castus | Agno casto |
– Weigela | |
(1)Specie sensibile ad attacchi di Erwinla amilovora (fuoco batterico). (2)Sensibile alle forti gelate. (3) Sempreverde. (4) Solo per terreni freschi o in zonecon elevate precipitazioni. (*)Tollera bene la forma obbligata. |